Il terzo non si scorda mai by Fius Gamer

Il terzo non si scorda mai by Fius Gamer

autore:Fius Gamer [Fius Gamer]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-05-18T12:00:00+00:00


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«Kvaradona» e «l’Uomo mascherato»

SE si prova a dare un’occhiata su Internet alle foto di Batumi, viene voglia di andarci.

Uno splendido promontorio affacciato sul mare, con edifici avveniristici e palazzi storici. Un fiume che la attraversa e le montagne alle sue spalle, accessibili con una funivia da vertigini.

Non deve essere male farci una vacanza, infatti d’estate è affollata di georgiani e stranieri attirati dal clima piacevole e dalla vita notturna. Ma vuoi mettere Napoli?

La Dinamo Batumi negli ultimi anni è stata spesso ai vertici del calcio georgiano e nel 2021, la stagione precedente l’arrivo di Kvara, era riuscita a conquistare il primo titolo nazionale della sua storia. Chissà se lo chiamano scudetto…

Da sempre, il calcio in Georgia è però sinonimo di Dinamo Tbilisi – nell’Est Europa chiamare le squadre come delle batterie elettriche è sempre stato di gran moda – e il giovane Khvicha è lì che ha mosso i primi passi nel mondo del professionismo.

Società dalla storia importante, capace di vincere una Coppa delle Coppe nel 1981 e di battere il Napoli in due occasioni a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, la squadra della capitale georgiana ha da sempre la prelazione sui migliori talenti del Paese, ma con gli anni i suoi osservatori devono aver perso un po’ di smalto.

Giovane prodigio – esordiva già sedicenne nell’Erovnuli Liga, il campionato nazionale –, Khvicha ha fatto tutta la trafila delle giovanili della Dinamo Tbilisi, ma dopo appena quattro partite e un gol con i grandi è stato ceduto a titolo definitivo ai rivali del Rustavi.

Cercava minutaggio e ne aveva trovato, tanto da guadagnarsi il passaggio in prestito ai russi della Lokomotiv Mosca nella seconda parte di stagione. Il suo talento era indiscutibile e il tabloid inglese The Guardian già lo definiva uno dei migliori sessanta giovani del calcio mondiale.

Il salto in un campionato più competitivo come quello russo si era fatto sentire e Khvicha era tornato a giocare poco. Nonostante la vittoria nella coppa nazionale, con una sua partecipazione da subentrato nel finale di partita, aveva messo insieme solo una decina di presenze e così, a fine stagione, era stato rispedito al mittente.

Il suo allenatore, però, c’era rimasto male. Trovarsi di fronte a un talento di quel livello, vederlo tutti i giorni in allenamento e non capire che si ha davanti un fenomeno è un’onta che nessun professionista del pallone vorrebbe subire.

La Lokomotiv non aveva intenzione di riscattare Khvicha. Avranno pensato che se l’allenatore non lo faceva giocare forse non valeva la pena di investirci. Ma il povero Jurij Sëmin, il mister russo, ha raccontato di aver pianto dopo aver saputo che Kvara sarebbe tornato in Georgia. Lacrime di coccodrillo, a ben vedere.

Aveva fiutato l’affare il Rubin Kazan’, accaparrandosi per due soldi quello che verrà votato per due stagioni consecutive miglior giovane del campionato russo e miglior calciatore georgiano. In quel periodo – pensa come cambiano velocemente le cose nel calcio – Khvicha aveva sfiorato il passaggio alla Juventus ma, per fortuna nostra, per i bianconeri venti milioni per lui erano sembrati troppi.



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